TERAPIA METACOGNITIVA INTERPERSONALE – ROMA

GUIDA MICHELIN PER PSICOTERAPEUTI – UN ARTICOLO DI GIANCARLO DIMAGGIO

GUIDA MICHELIN PER PSICOTERAPEUTI – UN ARTICOLO DI GIANCARLO DIMAGGIO

G. Dimaggio racconta l’altra faccia dell’essere terapeuti: come superare l’overdose da distillato di dolore umano? La soluzione è in un ristorante stellato.

Guida Michelin per psicoterapeuti – Un articolo di Giancarlo Dimaggio

Sono le 20 e 58 quando entriamo nella hall di un art hotel nel centro di Roma: Dimaggio, ho prenotato per due. Ristorante stellato. La mia ribellione personale alla dipendenza da Masterchef e Gambero Rosso Channel. Eccesso di cucina gourmet osservata, iniziava a generare stati crescenti di frustrazione.

Una versione ridotta di questo articolo è apparsa sul mensile “La freccia” di Maggio 2016

Alle 14 e 22 Ilaria mi racconta che il padre la picchiava. Calci. Cinque minuti dopo decido di andare con lei lì, nell’angolo della cucina dove si rannicchiava. Si chiama immaginazione guidata. Chiuda gli occhi. Quanti anni ha? Nove. Respiri profondamente, vede la scena? Sì. Com’è lui? Alto, enorme, sembra che gli escano le fiamme dagli occhi. Come si sente? Avevo paura. Ora la sente? No, ora no. Cosa fa suo padre in questo momento? Non lo so, non lo vedo più, sta diventando una macchia azzurra. Alle 14 e 40 apre gli occhi. È più sollevata

Dieci minuti ed esco dalla stanza, ho assaporato la prima dose di vero distillato di dolore umano della giornata. Ne assumo almeno una al giorno, tre volte a settimana. Si chiama: fare lo psicoterapeuta. Leggo l’email. Un’ottima notizia. Mi viene fame. Ho un’idea, faccio una telefonata. Non ci speravo, ma ottengo lo scopo.
Alle 17 e 09 Davide mi dice che la madre è stata diagnosticata tardivamente di schizofrenia paranoide. Tipo che vedeva minacce dappertutto, ladri, la mafia, il Vaticano oscuro. Avevo 10 anni – periodo difficile della vita viene da pensare -. Com’era per lei a quell’età? Tremendo. La notte mamma restava sveglia a controllare se c’erano pericoli. E lei che faceva? Restavo immobile completamente sotto le coperte, attento a non fare un bai. Perché? Dovevo stare in guardia, qualcuno grosso e armato sarebbe potuto entrare. Alle 17 e 16 gli chiedo di tornare in quella stanza. Cosa prova? Teso, ho paura. Bene, gli dico. Facciamo una prova: porti il Davide adulto in quella stanza. Ok. Vede il bambino? Sì. Gli vada vicino. Si sieda sul letto, lo conforti. Alle 17 e 19 lo prende per mano e lo porta a esplorare la stanza, a guardare fuori dalle finestre. Con una certa riluttanza il bambino ammette che non ci sono mostri e accetta di tornare a letto, non senza averne tratto un certo conforto. Respiro uno, respiro due, respiro tre. Apra gli occhi. Come sta? Molto sollevato.
Alle 17 e 50 ho finito di assumere la seconda dose di vero distillato di dolore umano della giornata. Sono sopra la media. Decido di agire. Telefono a Eleonora. Amore? Sì? Una bella notizia. Dimmi. Routledge ha accettato di pubblicare il mio ultimo manuale di psicoterapia in inglese. Wow. Sì, wow. Stasera vestiti in lungo.

(continua su State of Mind)…

http://www.stateofmind.it/2016/06/guida-michelin-psicoterapia/

 

 
            

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