TERAPIA METACOGNITIVA INTERPERSONALE – ROMA

Psicoterapia di Gruppo

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Alcuni pazienti, spesso in fasi più avanzate di trattamento, beneficiano di una psicoterapia di gruppo.

Il gruppo psicoterapeutico (6-9 pazienti) è un’esperienza che permette di approfondire la conoscenza di sé attraverso lo sguardo collaborativo degli altri membri del gruppo, aiutati dalla conduzione degli psicoterapeuti e di conoscere, in un ambiente protetto, il punto di vista degli altri. E’ inoltre una esperienza di risocializzazione importante, nella quale giocare nuovi ruoli, apprendere dall’esperienza di scambio sociale modi adattivi di relazionarsi, sperimentare che gli altri sono capaci di empatia verso di sé, scoprire che non si è soli a vivere momenti dolorosi, essere di supporto agli altri.

I gruppi hanno frequenza settimanale, durata di 1h e 15 minuti e sono condotti da due psicoterapeuti esperti.


La Psicologia di Gruppo

La terapia di gruppo è una forma di psicoterapia in cui l’intervento clinico viene effettuato in un setting gruppale. E’ un’esperienza che permette di approfondire la conoscenza di sé attraverso lo sguardo collaborativo degli altri membri del gruppo e di conoscere, in un ambiente protetto, il punto di vista dell’altro. E’ inoltre un’occasione di risocializzazione, nella quale giocare nuovi ruoli, apprendere dall’esperienza di scambio sociale modi adattivi di relazionarsi, sperimentare che gli altri sono capaci di empatia verso di sé, scoprire che non si è soli a vivere momenti dolorosi, essere di supporto agli altri. La conduzione del gruppo è affidata a due psicologi psicoterapeuti esperti il cui compito è quello di controllare l’evoluzione del clima affettivo e di trasmettere la consapevolezza che qualsiasi pensiero e sentimento può essere espresso e accolto. Il terapeuta nel corso degli incontri favorisce lo sviluppo della “cultura del gruppo”, l’insieme di norme proprie che rappresentano il set esplicito ed implicito di ruoli e comportamenti attraverso il quale il gruppo conduce se stesso (Serlin, 2000). I membri del gruppo, sono costantemente sollecitati dai conduttori, in un clima di accettazione, ad esprimere liberamente il proprio vissuto, le proprie difficoltà e paure. Esempi di terapie di gruppo sono: gruppi di gestione dello stress, gruppi di gestione dell’ansia e/o degli attacchi di panico, gruppi per il controllo della rabbia, gruppi per malati terminali, training di assertività, training di problem-solving. In generale, il successo del percorso gruppale viene valutato con la scomparsa o il miglioramento della sintomatologia grazie all’acquisizione di nuove strategie fino a quel momento sconosciute.

La frequenza e la durata delle sedute. I gruppi sono organizzati generalmente a cadenza settimanale e presentano una durata di un’ora e trenta minuti.

Selezione ed inserimento dei pazienti. Sono previsti colloqui preliminari al gruppo con ciascun partecipante al fine di comprendere la problematica presentata. Oltre a contribuire alla selezione, questa fase aiuta il terapeuta a preparare i partecipanti all’esperienza di gruppo, per esempio informandoli circa le regole di base del gruppo, quali l’obbligo di mantenere la più assoluta riservatezza su quanto emerge all’interno del gruppo e la necessità di astenersi da comportamenti aggressivi.


 

Aspetti e caratteristiche fondamentali della Terapia di Gruppo

La terapia di gruppo, intesa come incontro tra persone unite dal vissuto comune di sofferenza e disagio, aiuta a rompere l’isolamento, raccontarsi le proprie esperienze di vita (gioiose o dolorose), scambiarsi informazioni e soluzioni, condividere sofferenze e conquiste con l’obiettivo di riscoprirsi risorsa, non solo per sé, ma anche per l’altro. Attraverso un processo di dialogo circolare continuo ogni membro è protagonista nella scoperta del profondo silenzio in cui restano relegate le proprie emozioni e i propri sentimenti di solitudine. Attraverso il sostegno reciproco dei membri del gruppo, ogni partecipante ha l’opportunità concreta di condividere esperienze, emozioni ed esprimere sentimenti, di uscire dall’isolamento, confrontandosi con persone che vivono quotidianamente la medesima sofferenza. Quello che nel gruppo si sperimenta è, dunque, “l’essere non più soli”. Presto si scopre che emozioni che tanto spaventano come l’ansia, la paura, la rabbia, il rifiuto, il senso di sconforto e di fallimento, sono comuni ad altri e come diventi possibile, in un clima rassicurante dove si parla lo stesso linguaggio, riconoscere, legittimare e trasformare queste emozioni, senza sentirsene paralizzati. Il gruppo diventa il luogo dove le angosce e i pensieri più dolorosi possono essere espressi ed affrontati, dove è possibile potersi confrontare con altre modalità di reazione al disagio per poter in qualche modo, “apprendere” nuovi pensieri. Nel gruppo il paziente ha la possibilità di scoprire gli strumenti che ha dentro di sé, le risorse personali di cui spesso il singolo non è consapevole che, nel momento in cui sono messe a disposizione del gruppo, diventano visibili anche agli occhi di chi le possiede. In molte occasioni, il gruppo si pone infatti come “terzo elemento” della relazione terapeutica, permettendo ai pazienti di osservare e comprendere meglio i propri pattern relazionali in un contesto più naturale e complesso rispetto all’interazione diadica col terapeuta. L’osservazione delle interazioni altrui, e di quelle del gruppo nel suo insieme, permette inoltre di derivare importanti inferenze su dinamiche comunicative e di ruolo spesso di notevole rilievo clinico. Le dinamiche interattive del gruppo sono infatti in molti casi uno degli elementi fondamentali del materiale clinico utilizzato, assieme alle esperienze passate dei componenti del gruppo ed alle loro esperienze di vita al di fuori del gruppo.


 

Principali funzioni dei gruppi

Una delle funzioni di base del gruppo terapeutico è l’ascolto empatico del disagio e del dolore in un setting che faciliti la sua condivisione e la mentalizzazione. Di seguito alcuni dei principali fattori terapeutici generali che Yalom (1997) identifica per tutti gli approcci gruppali:

  • universalità: il paziente trae beneficio dal rendersi conto che tutti i suoi sintomi possano essere condivisi;
  • acquisizione di nuove informazioni: la pluralità che caratterizza il gruppo è fonte, inevitabilmente, di notizie e chiarimenti sui problemi condivisi;
  • instillazione di speranza: il farsi coraggio vicendevolmente mobilità l’ottimismo tra i partecipanti e la sensazione di potercela fare;
  • cambiamento del copione familiare: il gruppo consente la condivisione di traumi familiari, che con la presenza esperta del terapeuta, possono essere rivisitati ed elaborati al fine di raggiungere migliori livelli di benessere;
  • altruismo: i partecipanti al gruppo sperimentano l’importante vissuto di essere non solo bisognosi ma anche competenti e in grado di soddisfare richieste altrui, attraverso le loro indicazioni o suggerimenti;
  • sviluppo di tecniche di socializzazione: il gruppo svolge una fondamentale funzione di specchio. I partecipanti attraverso feedback e risposte aiutano e sono aiutati nell’acquisizione di una più accurata percezione delle proprie capacità. La nuova consapevolezza è alla base per un successivo cambiamento di interazione sociale;
  • comportamento imitativo: ogni paziente ha la possibilità di osservare e prendere a modello gli aspetti positivi del comportamento degli altri partecipanti e del terapeuta;
  • apprendimento interpersonale: ogni partecipante ha la possibilità di rendersi conto delle proprie modalità di interazione sociale e delle conseguenze che esse hanno sugli altri e su se stesso, quindi, può modificare tali modalità, attraverso la sperimentazione nel gruppo di nuovi comportamenti ed infine verificare se essi risultano effettivamente più adeguati e rispettosi per tutti.

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