TERAPIA METACOGNITIVA INTERPERSONALE – ROMA

Il disvelamento nella relazione terapeutica. Come effettuarlo per renderlo efficace.

Il disvelamento nella relazione terapeutica. Come effettuarlo per renderlo efficace.

(pubblicazione di Antonella Centonze)

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Nella Terapia Metacognitiva Interpersonale (TMI) l’alleanza terapeutica ricopre un ruolo centrale non solo perché permette al paziente e al terapeuta di cooperare al fine di comprendere la sofferenza del paziente.

Essa altresì rappresenta uno strumento terapeutico in sé, nella misura in cui gli schemi del paziente si manifestano, incontrando il mondo interno del terapeuta, nel setting terapeutico. La possibilità di avviare una riflessione sul ciclo interpersonale che si avvia in seduta e sugli schemi del paziente, attivi nel qui ed ora, permette di incrementare in maniera molto efficace le sue capacità metacognitive. In questo senso quindi, tutti gli interventi che il terapeuta, insieme con il paziente, effettua al fine di analizzare e consolidare la relazione terapeutica sono utilissimi.

Tra le molte operazioni che si possono fare a questo scopo, un ruolo centrale trovano le tecniche di auto svelamento o self-disclosure, basate sulla rivelazione di aspetti di sé del terapeuta.

Innanzitutto “lo svelamento consiste in dichiarazioni esplicite, da parte del terapeuta, su ciò che sta provando e pensando in un certo momento” (Dimaggio, Semerari, 2003). Il disvelamento rappresenta inoltre un aspetto centrale nelle metacomunicazioni che Safran e Muran (2000) propongono come strumento principale per la ricomposizione dell’alleanza terapeutica a seguito di una frattura.

In TMI (Dimaggio, Montano, Popolo e Salvatore 2013), il disvelamento oltre che come tecnica per ristabilire una buona alleanza, si caratterizza anche come strategia che permette un’esplorazione del mondo interno del paziente quindi finalizzata alla ricostruzione del suo schema.

In pratica, possiamo sintetizzare le sue funzioni in tre macro tipologie:

  1. Disvelamento di emozioni e pensieri del terapeuta analoghi a quelli presenti nel racconto del paziente (similmente ad una operazione validazione e di rispecchiamento empatico) al fine di rafforzare l’alleanza terapeutica.
  2. Disvelamento di esperienze del terapeuta affini per similitudine a quelle narrate in seduta dal paziente al fine di risolvere uno stato di frattura dell’alleanza terapeutica con lo scopo di creare, anche qui, un rispecchiamento.
  3. Disvelamento di reazioni “controtrasferali” all’interno di un ciclo interpersonale disfunzionale in terapia al fine di incrementare la comprensione dello schema del paziente e dei cicli che da esso si possono attivare (quindi un utile strumento per l’incremento della sua metacognizione) e ristabilire l’alleanza terapeutica.

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