L’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara che nel mondo 322 milioni di persone soffrono di depressione e nel 2020 diventerà la malattia più diffusa. Ma è davvero così? Possibile che sia tutto così chiaro?
Articolo pubblicato il 10 Marzo 2019 su Il Corriere della Sera
La notizia arriva nel cuore dell’estate del 2017. Si è tolto la vita Chester Bennington, il cantante dei Linkin Park. Sono passati due mesi dal suicidio di Chris Cornell, erano amici. Per chi ha avuto i brividi ascoltando Crawling, Numb, Fell on black days è dura. I giornali parlano di depressione, Cornell dichiarava di averci combattuto tutta la vita, e la vedova straziata di Bennington avvisa che si può presentare con il volto di un uomo capace di amare e scherzare coi figli.
Sembra un demone da temere e combattere, pericoloso per chi ne è posseduto e per gli altri.
Il 24 marzo 2015, ricordate cosa successe? Andeas Lubitz, copilota del volo Germanwing, aspetta che il comandante esca dalla cabina, si sbarra dentro e punta al suolo. Nello schianto porta con sé 150 passeggeri. Molti esperti parlano di depressione, ma Emilio Sacchetti, allora presidente della Società Italiana di Psichiatria, contesta la diagnosi.
Nel 2017 l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiara che nel mondo 322 milioni di persone soffrono di depressione e nel 2020 diventerà la malattia più diffusa. Beati loro che hanno un quadro così chiaro.
Depressione: malattia o sintomo?
Proviamo a vederla diversamente: cosa pensereste leggendo che la febbre è la malattia più diffusa al mondo e causa danni terribili, per cui è bene inaugurare l’‘anno della febbre’? Probabilmente reagireste così: “Ma la febbre è un sintomo, dalle molteplici cause. I medici dovrebbero sì abbattere la febbre, ma curare la malattia sottostante”.
Per saperne di più (continua su State of Mind): https://www.stateofmind.it/2019/04/depressione-significato/